Neuroplasticità: come si modifica il cervello

Il cervello e le sue interconnessioni strutturali si modificano durante il corso di tutta la nostra esistenza. La capacità di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza prende il nome di neuroplasticità.

Cosa succede quando avvertiamo un senso di disagio e siamo pervasi da un qualche tipo di malessere?

Secondo le neuroscienze (disciplina che approfondisce lo sviluppo di conoscenze applicabili alla vita (con l’obiettivo di raggiungere e mantenere il benessere individuale) il benessere mentale arriva quando grazie ad una mente in equilibrio siamo in grado di instaurare relazioni empatiche e gratificanti. L’impianto teorico di riferimento si basa sul concetto di mente, cervello e relazioni sono parte di un sistema interconnesso dove l’influenza reciproca produce ordine e unità.

 

La neuroplasticità: la capacità del cervello di modificarsi in base all’esperienza

Nelle neuroscienze il termine cervello è utilizzato per indicare tutti i meccanismi neuronali che generano flussi di energia e informazioni; è il luogo fisico dove si genera l’informazione. La mente, invece, funge da regolatore dei flussi informativi. Una mente ben integrata è sana e resiliente consente di sviluppare output a loro volta in grado di generare equilibrio attraverso relazioni comunicative con l’ambiente esterno.

La relazione è quindi il mezzo attraverso il quale avviene lo scambio di energia: connessioni e relazioni empatiche producono senso di gratificazione e a loro volta stimolano una vita mentale interiore sempre più coerente. Se c’è integrazione tra tutte le parti, questo sistema risulta armonico e flessibile, se l’integrazione è parziale o assente si manifestano rigidità e caos. In entrambi i casi, le implicazioni nella nostra vita sono notevoli.

Il cervello e le sue interconnessioni strutturali si modificano durante il corso di tutta la nostra esistenza. La capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza prende il nome di neuroplasticità.

Il cervello funziona come una totalità in cui tutte le sue parti sono interconnesse come una ragnatela di processi. Un cambiamento strutturale può comportare la creazione o il rafforzamento di connessioni tra neuroni già esistenti oppure la crescita di nuovi neuroni producendo effettivi mutamenti.

Come avviene tutto ciò? L’esperienza attiva, come ad esempio l’attenzione focalizzata, determina l’eccitazione dei neuroni, i quali a loro volta possono portare all’attivazione dei geni rendendo possibile il verificarsi di trasformazioni a livello di struttura; funge da fattore abilitante alla crescita e al cambiamento effettivo e produce un concreto rinnovamento a tutto il sistema.

 

Neuroplasticità e un percorso di crescita personale

L’attenzione focalizzata, il pensare coscientemente, l’investigare in una relazione aiuta a rimodellare, in qualsiasi momento della nostra vita, le connessioni cerebrali consentendo di portare integrazione all’interno del nostro sistema “cervello – mente – relazioni e producendo effetti concreti.

La neuroplasticità offre notevoli vantaggi ma altrettanti svantaggi dati dal fatto che anche le esperienze negative possono modificare la struttura del cervello.

A questo proposito esaminiamo gli effetti che l’ansiapuò avere sul nostro sistema cerebrale e di conseguenza sui nostri pensieri e comportamenti. L’ansia di per sé rappresenta la naturale risposta alla percezione di pericolo e minaccia, è una risposta adattiva alla paura e ha lo scopo di preservare l’incolumità dell’individuo. Tuttavia, quando diventa particolarmente intensa, può generare condotte disadattive che possono limitare fortemente il funzionamento psichico e sociale dell’individuo. I sintomi sono irrequietezza, affaticamento, irritabilità, tensione muscolare, alterazioni del sonno, difficoltà di concentrazione e vuoti di memoria. Questa sintomatologia, e il conseguente disagio soggettivo che si produce, genera caos nel sistema “cervello – mente – relazioni” producendo un malessere che condiziona l’individuo nella sua totalità.

Alla luce del dono della neuroplasticità e della flessibilità di un sistema che non smette mai di apprendere, una circostanza di malessere mentale e disagio non deve farci perdere d’animo. Ognuno di noi, riflettendo sul proprio vissuto, può prendere coscienza del fatto che siamo un sistema in continua trasformazione, tutto ciò avviene già naturalmente, senza controllo alcuno da parte nostra. Averne coscienza è invece il primo passo per intraprendere un cammino di sano apprendimento. Anche un piccolo intervento attivo all’interno del nostro complesso sistema può fare grandi cose: rompendo un circolo vizioso e ripristinando il fluire dell’energia, gli esiti saranno inaspettati.


Tratto da: https://www.stateofmind.it/2017/12/neuroplasticita-cervello/