Ferite da abbandono

Un vissuto di abbandono, può lasciare profonde ferite: conflitti e situazioni che, sebbene appartengano al passato, restano nell’inconscio al punto da plasmare la nostra personalità e il quotidiano. 

Con il termine abbandono non si fa riferimento solo ad un’assenza fisica. La più comune forma di abbandono riguarda la scomparsa di un’autenticità emotiva che lascia spazio al disinteresse, all’apatia e alla freddezza. Questa sensazione di vuoto non ha età, qualsiasi bambino la può percepire, qualsiasi adulto ne può essere devastato.

Fin dal primo respiro il neonato è “programmato” per creare un particolare legame di attaccamento con colei che lo ha tenuto nel grembo per nove mesi. Il piccolo, pur non sapendo ancora distinguere tra se stesso e la madre,  esperisce la sua prima esperienza di contatto con l’altro, la quale si rivelerà vitale ai fini dello sviluppo successivo.

Una madre “sufficientemente buona” sarà in grado di mettersi in sintonia con il figlio, di percepire le sue esigenze e di rispondere ai suoi bisogni con istintiva competenza creando quindi vicinanza emotiva e conforto.

Non tutte le mamme però riescono, per incapacità o negligenza, a costruire con il figlio quella relazione speciale che consente la crescita armonica e sicura del bambino. Di conseguenza, il figlio vivrà un trauma particolarmente significativo che influirà nel suo percorso di vita.

L’arrivo in un mondo freddo e ostile, senza la presenza di una figura che lo rassicuri e che lo accolga con calore, lo porterà ad avere sempre quella oscura “nostalgia” di qualcosa che gli manca e che in varie fasi della vita diventerà struggente e insopportabile.

 

La ferita da abbandono

Indipendentemente da quando sia avvenuto l’abbandono, il bambino porterà con sé la sensazione di un’assenza, di una mancanza che percepirà nel profondo della sua anima e che determinerà spesso scelte, umori, reazioni.

In ognuno di noi  c’è il bisogno di essere riconosciuti come soggetti amabili. Chi non lo sperimenta ha difficoltà a muoversi nel mondo. Il piccolo non può pensare che i genitori sbagliano, può solo sentirsi non amabile. Siccome vive in un mondo imperfetto ha la percezione che le imperfezioni che il mondo gli mostra derivano dal fatto che lui è imperfetto. E così si sforza di adattarsi al mondo per sforzarsi di essere come i genitori credono che lui sia.

E’ ferita da abbandono quando due genitori si separano e al bambino o al ragazzo vengono a mancare appoggio e sostegno che prima aveva dal genitore che ha lasciato la casa. La ferita da abbandono riguarda anche i bambini che appena nati vengono messi in incubatrice. Questo perché il subconscio registra la mancata presenza della mamma quindi manca la sicurezza, l’affetto e l’amore: i bambini, cioè, vivono la paura. Inconsciamente, in futuro, eviteranno di vivere situazioni che gli facciano rivivere quella sofferenza: eviteranno di essere soli nell’affrontare la vita.

Viene vissuta la ferita da abbandono quando un bambino è sgridato ingiustamente da un genitore e l’altro non interviene per moderare o riportare la discussione nei giusti toni o in difesa del bambino. Un lutto importante come la perdita di un genitore o di un nonno, quando si è bambini o adolescenti, diventa sicuramente ferita da abbandono perché come persona dovrà affrontare la vita senza quell’ appoggio, in casi meno drammatici, è sufficiente non aiutare i figli a fare i compiti, non seguirli nelle imprese sportive o artistiche, non aiutarli ad inserirsi in ambienti nuovi per farlisentire abbandonati a sé stessi. Disinteressarsi dell’ambiente scolastico, maestri e professori ma richiedere un buon rendimento farà sentire abbandonati i loro figli.

La ferita di abbandono in età adultà

Quando si affronta il tema delle conseguenze di un episodio traumatico, non tutti interiorizzano ed esprimono il dolore allo stesso modo.

Soffrire l’abbandono durante l’infanzia spesso porta allo sviluppo di serie difficoltà nell’intessere relazioni stabili in età adulta. Si proverà facilmente un senso di sfiducia e di vulnerabilità, così come periodi di apatia in cui sarà difficile gestire emozioni come la rabbia o la tristezza.

Quando una persona viene abbandonata dal proprio partner o, perché no, dalla società, potrebbe arrivare addirittura a danneggiare se stessa, convincendosi di non meritare di essere felice o di essere amata.

Possono verificarsi anche problemi di codipendenza nei casi in cui la persona necessita la costante approvazione e riconoscenza altrui, arrivando a sua volta ad offrire troppo agli altri per poi convincersi che quanto ricevuto in cambio non sia sufficiente.

L’idea di affrontare situazioni sconosciute procura timore o paura, come affrontare la solitudine. Eviterà in tutti i modi di affrontare esperienze in solitudine: il partner diventa colui che colma questa paura che rimane però latente, anche a costo di basare il rapporto sul bisogno di non rivivere l’abbandono piuttosto che sull’amore. Sono frequenti i casi in cui la persona che soffre di Ferita di Abbandono fatica a vivere appieno la relazione, a lasciarsi andare, sempre per la paura di essere abbandonato di nuovo quindi rivivere la ferita.

Sono frequenti gelosia, possessività, dipendenza affettiva. L’idea di una vecchiaia in solitudine diventa una delle più grandi paure.

Nonostante possa essere stato un bambino molto amato, la ferita da abbandono farà sì che la persona abbia comunque sempre bisogno di un legame solido come se fosse carente di amore: in realtà ha paura di rimanere solo ed è terrorizzato all’idea di essere abbandonato, lasciato. Nei casi più gravi questo porta a sopportare qualsiasi atteggiamento del partner: tradimenti, violenze, soprusi.

La persona adulta farà di tutto per rimanere lontano dall’ipotesi di essere abbandonato, e questo condiziona tutte le sue scelte. E’ meglio avere un socio o qualcuno alle spalle che possa dare sicurezza e sostegno. E’ la persona che si martirizza per paura di essere abbandonata dal partner o che, nel caso di malattia di un genitore, se ne occupa fino a dimenticare sé stessa, fino allo sfinimento. Può avere paure infondate che, pur sapendo essere infondate, sono vissute come reali. Il timore e la paura sono i sentimenti dominanti di chi vive la ferita da abbandono.

 

Come curare la ferita da abbandono

La ferita dell’abbandono può essere curata lavorando in particolare sull’autostima, ma soprattutto imparando a perdonare. Un percorso di crescita personale è un buon modo per aiutarsi a liberarsi da un passato devastante. 

Imparare a prendersi cura di sé, ad ascoltarsi giorno per giorno, a lasciar andare a poco a poco l’ira e il risentimento, sono gli elementi essenziali per non essere più prigionieri del proprio passato. Se per esempio ho una madre “cattiva” o “ che è stata incapace di fare la mamma” oppure che mi ha abbandonato, non necessariamente mi emancipo da lei allontanandola dalla mia vita, ma identificando e poi superando ciò che il suo stile di accudimento mi ha fatto assimilare di me stessa, per esempio il senso di bassa autostima e l’insicurezza.

 

Tratto da: https://psicoadvisor.com/